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Gare clandestine! [15 Giugno 2003]

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2003 15:14
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11/10/2003 15:14

Le gare clandestine rappresentano un vero business: film e videogiochi innanzitutto, ma anche un accattivante oggetto di discussione per catturare l'attenzione dei lettori e dell'opinione pubblica.
a cura di: Allegrini Luca
Di solito quello delle gare clandestine è un argomento di cronaca trattato con grande superficialità dai mass-media che ne fanno spesso un caso da sbattere in prima pagina, fraintendendo fatti e travisando situazioni. Alcuni giornalisti utilizzano questo fenomeno, limitatissimo e contenuto più di quanto non possa sembrare, per cercare scoop facili e di alta risonanza.
Ricordiamo il caso di Bologna dove perse la vita la ventiquattrenne Erica Conficconi: Quell'incidente fu causato da criminali del tutto estranei al mondo degli appassionati (albanesi e ladri d'auto in quell'occasione), che si avventarono a tutta velocità in quella piazza. L'unica colpa di Erica è stata quella di trovarsi lì in quello sfortunato momento, e non certo quella di aver cercato "emozioni trasgressive" come si è voluto far credere. La realtà è solo questa! Ci sono tanti appassionati di auto che si riuniscono in quasi tutte le città soprattutto il venerdì sera semplicemente per il piacere di stare insieme e discutere della propria passione.
Da qualche altra parte, forse, qualcuno si scatena in accelerazioni da "bruciasemaforo": diciamo forse perché se ne parla spesso e si raccontano le storie più divertenti intorno a questo fenomeno, ma in realtà sono pochissimi coloro che possono "vantare" di aver visto una vera gara clandestina. Noi dubitiamo che effettivamente vengano disputate con la frequenza con cui ne parlano molti organi di informazione e vi spiegheremo il motivo. Il fatto fortemente negativo è che ormai l'opinione pubblica associa questi ragazzi ed i raduni alle corse clandestine. E nell'errore purtroppo sono incappati anche i nostri politici: un caso emblematico fu la rimozione del Vice Questore di Bologna nel maggio del 2000, operata dall'allora ministro dell'Interno Enzo Bianco.
L'ispettore fu trasferito ad altro incarico e fu avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare. Il motivo era dovuto probabilmente agli scarsi risultati ottenuti per trovare il "mostro". Alcuni degli uomini delle Forze dell'Ordine che operano sulla strada conoscono bene questi ragazzi come le pattuglie che vigilavano sulle rotonde di "Bologna": erano solite passare, controllare e poi andare via. Purtroppo gli agenti di Polizia sono legati ai regolamenti e alle disposizioni dei superiori che spesso mirano soltanto a colpire il fenomeno con provvedimenti non risolutivi.
Di conseguenza è facile presentare alla stampa come risultati di un'operazione contro le gare clandestine il ritiro di molti libretti di circolazione e qualche volta anche la patente. A mio avviso non è questa la strada giusta da percorrere. In primo luogo perché si stanno perseguendo ragazzi innocenti appassionati della personalizzazione dell'auto che fungono soltanto da capri espiatori. Inoltre perché le corse clandestine, se si organizzano, non si fanno certo sotto gli occhi di tutti ma in altri luoghi, né soprattutto in piazza della Vittoria a Genova nei pressi della Questura o sulle rotonde di Bologna.
C'è poi tutto il discorso del "tuning", delle modifiche alle caratteristiche costruttive del veicolo, delle lacune legislative che in Italia condizionano fortemente il mercato dell'accessoristica sportiva destinato alla personalizzazione della propria vettura. In parole povere molti interventi andrebbero chiaramente consentiti ed evitati soprattutto i ritiri di libretti per scarichi sportivi omologati o barre duomi montate in fabbrica dalle stesse case automobilistiche (vedi Honda Integra, Lancia Delta Integrale ed altre).
Con l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, sono state inasprite le sanzioni relative alle Gare Clandestine. In questo momento i giornalisti e le Forze dell'Ordine (i primi pronti a trovare lo scoop a tutti i costi) possono scambiare (ed i fatti di Genova dimostrano che ciò sta già accadendo) dei semplici momenti di ritrovo comune sulle piazze per le suddette gare. La realtà è però un'altra. I giovani appassionati di motori si incontrano (e non possono fare altrimenti) sulle piazze, nei parcheggi dei supermercati, in luoghi aperti dove ci sono ampi spazi liberi.
Devono esibire la loro "creatura" e sicuramente non possono portarla dentro un pub o in una pizzeria. Quando le Forze dell'Ordine e l'opinione pubblica apriranno gli occhi e capiranno che esiste un mondo di appassionati fatto di gente sana, allora probabilmente si riuscirà a mettere fine all'equazione tuning = corse clandestine. Ormai, "grazie" al contributo della stampa, recensioni su Internet e per ultimo il film "Velocità Massima", la gente associa il raduno di piazza, anche con una decine di vetture, alla gara clandestina.
Logicamente non è vero e ciò non accade soprattutto nei raduni promossi dal FORUM di Elaborare. A Genova alcuni ragazzi si sono visti sequestrare le loro vetture perché secondo gli Agenti che hanno redatto il verbale, si accingevano a disputare una "gara clandestina", nei pressi della Questura in piazza della Vittoria… Alla luce di questi fatti, bisogna prestare molta attenzione alle norme, adottando un comportamento assolutamente disciplinato e rispettando il Codice della Strada, soprattutto nei momenti di deflusso o afflusso dalla piazza. Evitiamo di incappare in altri malintesi come quello accaduto a Genova. Abbiamo sempre predicato il pieno rispetto delle regole e continuiamo a farlo soprattutto in questo momento.
FICTION & FANTAGARE, INCOMPETENZA DEI GIORNALISTI DI TURNO.
Da tempo si assiste ad una valanga di inesattezze sulle gare clandestine e fiumi di parole scorrono contro i fantomatici organizzatori, spinti da un giro di scommesse milionario... che nessuno ha mai visto! Non saranno certo le foto "costruite" dalla stampa a convincerci del contrario ed i servizi video "montati" ad arte. Abbiamo la testimonianza diretta di preparatori contattati da stampa e TV (anche nazionali) per effettuare riprese video ricostruite ad arte di accelerate al fulmicotone. Forse è anche colpa loro che si prestano a questi giochetti: presi forse dall'ebbrezza di raccontare se stessi davanti ad una telecamera, provano a descrivere il fantasioso mondo di queste gare e di tutto quanto favoleggia intorno ad esse, ignari dell'uso che poi ne verrà fatto da questi "bravi" giornalisti.
COSA SI FA NEI RADUNI.. Cerchiamo di capire cosa avviene praticamente puntualmente il venerdì sera nei raduni di ogni città. Sui posti più disparati (piazze, parcheggi di supermercati, dove c'è un ampio spazio a disposizione o spari aperti) dalle 23 in poi si ritrovavano un po' tutti gli appassionati di auto di una certa determinata zona. Né più né meno degli amanti del ballo che si riuniscono presso una discoteca, oppure di tanti giovani che si danno appuntamento davanti a una birreria o ad un pub. Sulle rotonde di Bologna addirittura aveva trovato una giusta collocazione anche la "piadineria" ambulante, per rifocillare i presenti come avviene in qualsiasi bar-ritrovo del sabato sera. Auto più o meno belle, tantissimi giovani appassionati e tante chiacchiere, scambi di opinioni anche tecniche, discussioni sull'ultima gara di Formula 1 o del GP. Uno dei mezzi che sta favorendo questi incontri di appassionati è rappresentato proprio dal Forum di Elaborare dove si possono trovare orari o cambi di programma dell'ultimo momento. I raduni più importanti avvengono a Milano, Torino, Genova, Pavia, Padova, Perugia, Vicenza, Fano, Lecce, Napoli, Pescara, Campobasso, ecc, praticamente in tutte le città italiane! Sono veramente tanti.
I CONTROLLI.. Spesso gli agenti delle Forze dell'Ordine sanno benissimo che tutta quella folla riunita sta passando una serata in compagnia senza far danni; tuttavia a volte sono costretti ad intervenire con misure repressive per disposizioni di superiori che non tengono conto effettivamente della realtà delle cose. Più delle volte hanno sequestrato libretti per scarichi omologati CEE e barre duomi montate di serie dalle case automobilistiche (Delta Integrate, Honda Integra, ecc.). Non ha nessun utile sociale arrivare all'improvviso con quattro pattuglie per bloccare la strada, controllare le auto e far fioccare multe da "articolo 78", se non con lo scopo di rimpinguare l'erario.
Si parla di "bottini" sui 3000€ per volta, tutti ai danni degli appassionati. Questo sì che è stato un giro milionario, altro che presunte scommesse! Meglio, ai fini della prevenzione, lasciare una volante ferma: già la sua presenza ha un indubbio effetto dissuasivo; inoltre gli agenti possono sempre intervenire per bloccare le teste troppo calde e soprattutto per far stare più lontani gli spettatori dal ciglio stradale. Ma nulla di tutto ciò è stato minimamente tentato. Cos'è il Nitro Drag Racing Il NitroDrag Racing è nato solo all'inizio del 1999. I componenti del Nitro Drag Racing sono innanzitutto i due fondatori, Lorenzo Lauro e Maurizio Voltini, i quali vengono coadiuvati nel loro lavoro da Tiziano Perfetti e Paolo Ignesti (il "Conte"). Questo gruppo forma lo "zoccolo duro" dell'organizzazione, insieme ai collaboratori Fabio Rinaldi, Daniela Duca, Ilaria Chimenti e Adriano Taccini affiancati di volta in volta dai commissari e dalle autorità della CSAI per l'effettuazione delle gare. Perché Drag Racing? Le gare di accelerazione riscuotono ormai un interesse sempre maggiore fra gli appassionati di motori del nostro Paese. Un interesse che continua a crescere, specie ultimamente, in modo esponenziale.
Quali sono i motivi di un successo per certi versi inatteso, visto che finora si pensava al Drag Racing come a qualcosa di esclusivo del mondo motoristico e della cultura americani? Al di là del fatto che comunque nel Nord-Europa questo genere di competizioni ha in realtà attecchito già da tempo, il motivo principale è rappresentato dalla presenza di numerosissimi appassionati che, come testimonia il florido mercato dell'accessoristica speciale, concretizzano la propria passione personalizzando e potenziando la propria vettura.
Visti e considerati gli elevatissimi costi delle consuete competizioni automobilistiche, questi appassionati non hanno trovato di meglio, per sfogarsi, delle sfide notturne in improvvisati raduni, con tutte le conseguenze indesiderate del caso, sia dal punto di vista morale che da quello della sicurezza. La CSAI per il 1999 ha varato un apposito regolamento per questo genere di gare, al quale il NITRO Drag Racing si rifà per organizzare delle manifestazioni che ruotano attorno all'evento della competizione e che si svolgono soprattutto nel pieno rispetto della legalità. Così gli appassionati si possono sfogare in modo del tutto sicuro e legale, oltreché sportivo. Come funziona il Drag Racing: istruzioni per le gare di accelerazione quelle giuste! Categorie e licenza -
E' possibile partecipare ad una gara di accelerazione sia con un'auto da corsa (purché in possesso di regolare passaporto tecnico della CSAI/FIA) sia con una stradale regolarmente circolante, ovviamente in categorie separate.
Le vetture stradali sono ulteriormente suddivise in auto di serie perfettamente originali (o comunque dotate di accessori omologati) e in quelle elaborate, cioè dotate di modifiche tecniche ed estetiche, a patto che sia evidente il loro impiego stradale: debbono quindi presentare i sedili, i fari, le gomme scolpite, le portiere originali e i cristalli di serie. Con le vetture da corsa è necessaria la licenza sportiva richiesta per la categoria corrispondente, mentre per quelle stradali è sufficiente il tesserino amatoriale (25€) da richiedere presso l'ACI o anche al delegato presente il giorno della gara, una volta in possesso di un certificato medico di idoneità alla pratica sportiva in genere.
Per quanto riguarda gli impianti a protossido d'azoto (NOS), il regolamento CSAI ammette esclusivamente gli impianti dotati di bombole omologate per l'Italia; le bombole originali americane sono illegali e pertanto i veicoli dotati di tali bombole non potranno essere ammessi alle gare.
Regolamento - Nelle categorie stradali, per rendere ininfluente la potenza della vettura impiegata e premiare invece l'abilità del pilota, è adottato il cosiddetto regolamento ET Bracket. In base a questo, il concorrente deve cercare di avvicinarsi il più possibile a un tempo dichiarato da lui stesso (dial-in o tempo indice) senza migliorarlo. Infatti, dopo le prove che servono a verificare le proprie possibilità (a ogni partecipante viene consegnato un foglietto che riporta i tempi stabiliti), il concorrente deve dichiarare il proprio tempo indice che farà da riferimento durante le eliminatorie, che sono la gara vera e propria.
Per fare un esempio pratico, mettiamo che un concorrente ritenga di poter stare dentro un tempo di 12"20 e lo dichiari; in gara può capitare che si scontri con un avversario che ha dichiarato un tempo indice di 12"60: in questo caso il verde dell'avversario scatta 4 decimi di secondo prima del concorrente in questione. Ciò significa che se ipoteticamente entrambi avessero lo stesso riflesso al verde e rispettassero al millesimo il tempo dichiarato, passerebbero sul traguardo nel medesimo istante; nella realtà, chi scatterà meglio al verde e si avvicinerà maggiormente al tempo dichiarato, attraverserà per primo il traguardo e passerà il turno oppure, in finale, avrà vinto la gara. Ciò che conta sono dunque i riflessi, la precisione, la capacità di non commettere errori e la strategia nel dichiarare un tempo indice opportuno, a prescindere dall'auto usata e dalla sua potenza. Infrazioni - E' assolutamente vietato uscire dalla propria corsia, anche dopo il traguardo, pena la squalifica dalla manifestazione.
Partire prima dell'accensione del verde costituisce falsa partenza (si accende la luce rossa) e determina la vittoria dell'avversario, anche se questi facesse break-out. Il break-out (sfondamento) consiste nell'abbassare (migliorare, essere più veloci) il proprio tempo indice e comporta l'eliminazione: questa regola è necessaria perché altrimenti sarebbe troppo facile dichiarare un tempo molto più alto di quello realmente ottenibile, per far scattare prima il verde. Obblighi - Ai concorrenti con le vetture stradali è fatto obbligo solamente di indossare un casco regolarmente omologato FIA ed un vestiario che non lasci scoperte zone del corpo (per capirci, vietate magliette e bermuda, ma non è obbligatoria la tuta ignifuga), oltre ad avere le cinture allacciate. Da questo punto di vista, si rileva che la CSAI ha compreso come sia anacronistico richiedere norme di sicurezza più severe per una "manovra di guida" (l'accelerazione partendo da fermo al semaforo) che chiunque, con la stessa vettura usata in queste gare, può compiere lungo una qualsiasi strada cittadina, in mezzo al traffico e ai pedoni, e con alberi, pali o fossati sul ciglio stradale. Nel caso della gara, invece, ciò si svolge in assenza di traffico e di ostacoli, oltre che con l'assistenza di ufficiali di gara, personale medico e servizio antincendio pronti ad intervenire in qualsiasi istante. Perché le gare di accelerazione sono sicure: -
Si svolge tutto in un breve rettilineo (402,34 metri di percorso di gara per il quarto di miglio oppure 201,17 per l'ottavo di miglio). L'assenza di curve rende pressoché nulla la possibilità di uscita di strada (intesa nel senso classico del termine) e la brevità dell'impegno evita le perdite di concentrazione. - Si corre con vetture normalmente impiegate su strada. I concorrenti arrivano sul luogo della competizione al volante della stessa vettura che utilizzeranno in gara: se questa dovesse dare dei problemi, questi si manifesterebbero molto più facilmente nel corso del trasferimento su strada pubblica, con curve, situazioni di guida impegnative e fondo molto più irregolare di una pista d'aeroporto o di un tracciato approvato dall'apposita commissione. - Lo spazio è appositamente allestito per la competizione. Non vi sono ostacoli fissi intorno, e vi sono l'ambulanza, il medico e il servizio antincendio pronti ad intervenire in qualsiasi situazione d'emergenza dovesse verificarsi mentre si sta facendo qualcosa che chiunque può fare in una strada aperta al traffico, in ben differenti condizioni di assistenza. - I concorrenti sono stati controllati.
Per correre, ogni partecipante deve aver mostrato un certificato medico (che attesta le sue idonee condizioni di salute) e la patente: quest'ultima certifica senza ombra di dubbio che, ai fini legali, tale concorrente è stato ritenuto idoneo a condurre e controllare la vettura guidata in qualsiasi situazione ipotizzabile; e quella di un breve rettifilo sembra la più favorevole fra queste. - La presenza degli spettatori è ammessa solo in corrispondenza dei primi metri del tracciato di gara. Poiché si tratta di una gara di accelerazione, i concorrenti partono da fermo; di conseguenza, nella prima parte del tracciato di gara non hanno ancora avuto la possibilità di raggiungere velocità elevate. Per questo motivo, la possibilità di perdita di controllo del mezzo in questo tratto è veramente remota, ed in ogni caso la bassa velocità consente di arrestare il veicolo in uno spazio ridotto.

Allegrini Luca


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