Non mi prendete per pazzo!

Volevo porvi un motivo di dibattito sulla vostra isola.

Il concetto dello spazio e del tempo a Lampedusa.

Non sono pazzo, ma mi sono sempre chiesto se la concezione diversa dei suddetti concetti possa aver influenzato il comportamento degli abitanti dell'isola (Come è successo a me durante la permanenza nella vostra terra)

Scusate :-)

Ciao
Roger

ciao Roger...
ci potresti spiegare la tua esperienza...???

cmq io ti dico che per ora non sono a Lampe, quindi non so cosa risponderti....

D'accordo...L'avete chiesto voi...:-)

Bene, arrivai a Lampedusa nel marzo del 1994. Il motivo del mio arrivo fu semplice: Volevo andare via da Torino. Cercai sull'atlante la terra emersa più lontana da Torino rimanendo in Italia: Lampedusa.

Ma per me piemontese atavico, i primi giorni sull'isola furono di ammirato studio. Poi una sera, durante le mia passeggiata di routine, sentii in lontananza della musica. Mi avvicinai alla fonte sonora e scoprii che quella musica non proveniva da impianti stereo o simili, ma da qualcuno che quella musica la suonava. Stetti un po' fuori dalla porta di quel garage, poi mi feci forza e bussai. Entrai e chiesi se potevo assistere alle prove del gruppo. I ragazzi annuirono e ripresero le prove. Mi ricordo ancora che stavano provando un brano di Zucchero Fornaciari: Con le mani.
Provarono e riprovarono quel brano molte volte. C'era qualcosa che nell'esecuzione non andava. Si guardarono, discussero, bestemmiarono. Pietro il batterista non riusciva a centrare l'intro del pezzo. Raddoppiava le misure! Mi guardarono e mi chiesero se sapevo come risolvere il problema. Io inizialmente non dissi nulla, scossi la testa e rimasi nella mia posizione. Dopo una buona mezzora la situazione non si era evoluta, gli errori continuavano a susseguirsi regolarmente. Mi alzai a malavoglia e consigliai al batterista (che a quei tempi era un principiante) e gli consigliai un paio di trucchi per semplificare l'esecuzione del brano. Qualcosa migliorò. Ma il passaggio del lancio era obiettivamente troppo difficile per i mezzi di Pietro. Mi chiesero di sedermi alla batteria e suonarlo. Dissi di No. Loro insistettero. Accettai.
A quei tempi suonavo per mestiere e quel brano lo conoscevo bene. Rimasero a bocca aperta. Pietro mi disse che da qual momento lui sarebbe rimasto al mio fianco per imparare. Gli dissi che non se ne parlava. Mi convinsero.
Alla fine di quella settimana avrebbero dovuto suonare ad un matrimonio, e i pezzi da eseguire erano tanti e troppo difficili per impararli tutti. Ci mettemmo di buona voglia e in cinque giorni studiammo il repertorio. Il matrimonio fu un trionfo.
Da quel momento entrai a far parte integrante della comunità Lampedusana.

Passarono i mesi, strinsi rapporti anche con i ragazzi della base Americana (allora c'erano ancora quelli della Loran Americana), con molti ragazzi del luogo, con militari italiani. Stavo bene, mi divertivo. Eccome se mi divertivo....

Il tempo e lo spazio a Lampedusa....

I giorni a Lampedusa sono tutti simili. Lo so, qualcuno di voi potrà dirmi che non è vero, che la Domenica è sempre la Domenica e che sopratutto il Lunedì e sempre Lunedì! Ma voi dovreste provare cosa vuol dire la cadenza temporale nelle grosse città del nord. Il tempo passa strozzato e alienante. La domenica è la più triste dei giorni della settimana perchè all'indomani ricomincia il lunedì. E il lunedì qui da noi....

Il concetto dello spazio è fantastico a Lampedusa. Non c'è alternativa. O lì o lì. Ed è bellissimo. L'agglomerato sociale è più raccolto da voi, la dispersione degli affetti è lontano mille miglia. Si è dei carcerati felici. Degli esiliati volontari...
Tutto ciò mi avvilì allorquando tornai a casa dopo un anno e mezzo. Abituato ad uno stile di vita sobrio, affettivo, rinchiuso e felice, mi ritrovai in una società amorfa, gretta, ipocrita. Gli amici discutevano per ore se andare in discoteca, in birreria, al cinema. E poi quale discoteca, quale birreria e quale cinema. Si contavano le alternative senza accorgersi che stavamo perdendo la giovinezza. E la perdemmo....

Questo in breve è una parte d'esperienza a Lampedusa. Ricordo la lontananza. Lontano e felice.
E adesso scrivendo queste righe, una nostalgia così...

Ciao
Roger

venisti a lampedusa perchè? Per stare lontano dalla d..... fai capire. E ne sei uscito? Sai, tanti l'hanno fatto. Erano convinti che isolarsi li avrebbe tenuti lontani dalla tentazione, non sapendo che invece venivano nel paradiso allucinogeno, almeno questa è diventata Lampedusa negli ultimi anni.
Spero che per te sia stato diverso, in fondo parli di quando c'era la base Loran, forse ancora ne circolava poca in quei tempi.
Auguri, da un padre che ha visto morire il suo unico figlio.

Ciao Elio.. inutile soffermarsi su quello che hai detto sulla droga, scrosanto! Mi dispiace davvero tanto! Solo nn ho capito perchè dici che Lampedusa negli ultimi tempi sia diventata un paradiso allucinogeno, certo qui ne gira (ormai è diventato un problema planetario), ma nn ad alti livelli per quello che so io (siamo 6mila e nn è difficile accorgersene credo, e spero più che altro).. se nn ti va di rispondere capisco perfettamente, nn sei obbligato!
Un caloroso benvenuto nel nostro forum, comunque! E grazie di aver postato..
A presto, spero...

No no. Ferma tutto! Io non ho mai parlato di droga! Io venni a Lampedusa per 2 sostanziali motivi. Il primo ve l'ho spiegato nel toipic precedente (per un male esistenziale, scevro da ripercussioni materiali), il secondo (che ho nascosto a molti) è perchè per l'indirizzo dei miei studi mi portava naturalmente in un luogo recondito e misterioso (Sono, ahimè, un antropologo)
Questo è quanto.

Per quando riguarda la droga a Lampedusa, la situazione era preoccupante (probabilmente negli ultimi anni è ulteriormente degenerata) già a quei tempi.

Ma perchè la droga a Lampedusa può diventare un problema abnorme è materia di studio assai complicato. Un giorno forse....

Ciao
Roger