LE TRADIZIONI RELIGIOSE

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shines
00lunedì 31 gennaio 2005 17:40
SAN VARTULU

Una delle tradizioni decisamente più suggestive, e di cui sicuramente anche i più giovani hanno memoria, e quella delle VAMPARINE che si ritrovavano e si continuano a trovare tutt’ora in numero decisamente ridotto in giro per l’isola il 24 agosto.
“Obelischi” alti anche due o tre metri costruiti con la legna e tutto ciò che di vecchio si potesse trovare per casa, venivano incendiati durante la notte in onore di San Bartolomeo apostolo, che, in Armenia, fu spellato vivo tra le fiamme e poi impiccato.
E' una tradizione che risale probabilmente ai primi coloni dell'isola e nonostante fosse nata come gesto di devozione, col passare del tempo ha costituito, per decenni uno dei momenti di caretteristici delle estati lampedusane...momento di collaborazione nella costruzione della vamparina, momento di attesa nell'attimo dell'accenzione, momento di gioco e gioia, per tutta la famiglia riunita durante, l'incendio che illuminava ancora di più lo stupendo cielo stellato del nostro agosto!


shines
00lunedì 31 gennaio 2005 17:52
L'ASCENSIONE
una tradizione molto sentita e partecipata fino a poco più di trent’anni fa e che adesso si è invece dissolta nel nulla, era quella legata alla festa sacra dell’Ascensione di Gusù in
cielo, momento che nell’anno liturgico viene collocato 40 giorni dopo la Pasqua.

Era abitudine per i lampedusani “irisi a lavaro l’occhi a mari”, cioè raggiungere la spiaggia più vicina per lavarsi gli occhi recitando questa nenia:

“ ti salutu luna di mari
i to ricchizzi mi vinni a pigghiari
i me puvirtà ti vinni a lassari
chistu è u iornu dill’ascinzioni
mi lavu l’occhi pi divuzioni”

shines
00lunedì 31 gennaio 2005 18:33
SAN GIUVANNI
Il 24 giugno in occasione del giorno della celebrazione della nascita di S. Giovanni il Battista era d’uso tra le giovani donne nubili riunirsi in gruppetti per fare un piccolo rito che avrebbe rivelato loro la professione dei futuri mariti.
Il rito consisteva nello sciogliere in un pentolino del piombo, che appena incandescente veniva riversato in una bacinella piene d’acqua.
Il metallo, raffreddandosi, formava dei disegni, che dopo essere stati interpretati, dovevano servire, appunto, per dare un’indicazione sul possibile fidanzato (es. cappello=capitano, barca=pescatore, ecc..).
Era un momento atteso, in cui le giovani potevano riunirsi, fantasticare e coltivare, divertendosi ad immaginare, i più segreti e romantici pensieri sul domani.
In oltre, si coglieva l’occasione per “ufficializzare” i lagami di amicizia che c’erano tra di loro proclamandosi reciprocamente “cummari di san giuvanni” .
Insomma…divertimento e socializzazione avvolti della massima semplicità e genuinità!
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