GiovaniLampedusa Forum Le discussioni dei giovani

Narciso e Boccadoro

  • Messaggi
  • OFFLINE
    javierlamp
    Post: 737
    Post: 633
    Città: BOLOGNA
    Età: 37
    Sesso: Maschile
    Boss
    Utente Senior
    00 08/11/2004 18:05
    Io sono per natura un erudito, la mia vocazione è la scienza. E scienza altro appunto non è, che la manìa di trovar differenze. Non si potrebbe designare meglio la sua essenza. Per noi uomini di scienza nulla è importante se non lo stabilire delle diversità: scienza significa arte di distinguere. Trovare ad esempio in ogni uomo le caratteristiche che lo distinguono dagli altri significa conoscerlo.

    ................................................................

    Non è il nostro compito quello di avvicinarci, così come non s'avvicinano tra loro il sole e la luna, o il mare e la terra . Noi due , caro amico, siamo il sole e la luna , il mare e la terra. La nostra mèta non è di trasformarci l'uno nell'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro complemento.


    HERMANN HESSE
  • OFFLINE
    ~~SerpeWeb~~
    Post: 627
    Post: 562
    Età: 35
    Sesso: Maschile
    Boss
    Utente Senior
    00 08/11/2004 20:57
    Re:

    Scritto da: javierlamp 08/11/2004 18.05
    Non è il nostro compito quello di avvicinarci, così come non s'avvicinano tra loro il sole e la luna, o il mare e la terra . Noi due , caro amico, siamo il sole e la luna , il mare e la terra. La nostra mèta non è di trasformarci l'uno nell'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro complemento.


    [SM=x237366] lezione di vita ...
  • OFFLINE
    javierlamp
    Post: 737
    Post: 633
    Città: BOLOGNA
    Età: 37
    Sesso: Maschile
    Boss
    Utente Senior
    00 09/11/2004 17:56
    per continuare la lezione di vita...[SM=x237343] [SM=x237343]

    In ogni caso Boccadoro gli aveva mostrato che un uomo destinato all'alto può scendere molto giù nel groviglio ebbro e sanguinoso della vita e insozzarsi di molta polvere e di sangue, senza tuttavia diventare meschino e volgare, senza uccidere in sè il divino, gli aveva mostrato che poteva errare per profondi ottenebramenti.
    Narciso aveva guardato in fondo alla vita disordinata del suo amico, e nè il suo affetto nè la sua stima per lui erano diminuiti.

    ................................................................

    A lui era stato facile, nei loro colloqui, apparire superiore all'amico, contrapporre alla sua passione la propria disciplina e l'ordine dei propri pensieri. Ma ogni piccolo atteggiamento d'una figura di Boccadoro, ogni occhio, ogni bocca, ogni tralcio ed ogni piega di veste non era più reale, più viva e più insostituibile di tutto quello che poteva dare un pensatore?

    ................................................................

    Narciso ricordava, sorridendo con malinconia, tutte le scene in cui , dalla prima giovinezza in poi, aveva guidato e ammaestrato l'amico. Questi aveva accettato con gratitudine, riconoscendo sempre la sua superiorità e la sua guida. E poi in silenzio aveva presentato le opere create dalla tempesta e dalla sofferenza della sua vita sferzata: non parole, non teorie, non spiegazioni, non ammonimenti, ma vita vera ed elevata.

    ................................................................

    Queste erano le questioni, intorno a cui s'aggiravano i suoi pensieri. Come tanti anni prima aveva influito sulla giovinezza di Boccadoro, scuotendola e ammonendola, ed aveva posto la vita di lui su di un nuovo piano, così l'amico dopo il suo ritorno gli aveva dato da fare, lo aveva scosso e costretto ad esaminare se stesso e a dubitare. Era suo pari;nulla gli aveva dato Narciso, ch'egli non gli avesse reso e moltiplicato.

    HERMANN HESSE