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MADRID: UNA STRAGE

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2004 12:02
taki
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11/03/2004 18:21

LANCIO QUESTA DISCUSSIONE PER SAPERE COSA NE PENSATE DI QUESTO ORRENDO FATTO! PURTROPPO SUCCEDONO ANCORA COSE DI QUESTO GENERE IN UN MONDO CHE SI DICE MODERNO E IN UN'EUROPA CHE SI DICE UNITA!
STA MATTINA LEGGENDO LE PRIME NOTIZIE SONO RIMASTA DAVVERO SCONVOLTA E VOLEVO SAPERE SE ANCHE PER VOI E' STATO COSI', DATO COME SONO STATA SCONCERTATA DALLA DIREI INOPPORTUNA (per non dire qualcosa di peggio) DICHIARAZIONE DI UN ON. IN PARLAMENTO CHE HA MESSO IN RELAZIONE LA STRAGE CON L'INFARTO ACCORSO NELLA NOTTE AL NOSTRO MINISTRO BOSSI, DIREI SENZA ALCUN RISPETTO PER LE VITTIME E SENZA CAPIRE LA PROFONDITA' E LA GRAVITA'DEL GESTO COMPIUTO DA, PER IL MOMENTO, IGNARI TERRORISTI.
LO SO CHE LE MIE SONO SOLO LE SOLITE PAROLE, MA DOBBIAMO CAMBIARE QUESTO SISTEMA, NON DEVONO PIU' ACCADERE FATTI DI QUESTO TIPO, INDIPENDENTEMENTE DA QUALUNQUE SIA LA "RAGIONE" DI UN GESTO SIMILE!
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11/03/2004 20:29

in situazini del genere non si può che essere sconvolti....
non capisco e non riuscirò mai a capire il significato della parola terrorismo....

STRAGE A MADRID

Madrid, 11 marzo 2004 - Storie e testimonianze dall'inferno di Madrid

COME UNA GUERRA - «Era come vedere le immagini di una guerra». Così Samuel Lozano, 24 anni, uno dei superstiti all'attentato di questa mattina alla stazione madrilena di Atocha, racconta cosa ha visto questa mattina dopo l'attentato che ha colpito il treno su cui viaggiava. Il giovane si trovava nell'ultimo vagone del treno diretto a Madrid da Guadalajara e dopo che è scoppiato il caos ha dato una mano ai suoi compagni di viaggio per scappare dal finestrino dei vagoni del treno.

ALLA RICERCA DELLA MAMMA - La polizia spagnola ha trovato una bimba di pochi mesi -dai cinque ai nove- da sola nella stazione di Atocha, a Madrid, mentre gli agenti procedevano ad evacuare l'edificio dopo l'attentato esplosivo che ha causato decine di morti. Per ora non sono stati ritrovati i suoi genitori, o gli adulti che erano con lei. ''Ci saranno molte piu' vittime di questo massacro, molte di piu' dei morti che piangeremo'' ha detto una poliziotta, raccontando l'episodio alla radio nazionale spagnola.

SOTTO CHOC - ''Solo mi ricordo che tutto e' saltato in aria'': le radio e le televisioni spagnole trasmettono in diretta le testimonianze delle persone che sono scampate stamattina agli attentati contro le stazioni di Atocha, Santa Eugenia e El Pozo a Madrid: come quella della ragazza che, aspettando un treno ad Atocha, ha visto pezzi di un treno e resti umani proiettati in aria dalla violenza dell'esplosione. Nei dintorni della stazioni, decine di persone sotto shock tentano di capire quello che hanno visto con i propri occhi: ''Gente che correva dappertutto coperta di sangue'', ''Un intero vagone spezzato in due dall'esplosione'', ''Cadaveri sui binari e sui marciapiedi''. Molte delle testimonianza raccolte dai microfoni della radio e la televisione sono interrotte dalle lacrime o dalle espressioni di sconforto: ''Non so cosa dire, non so quali parole si possono usare per descrivere questo'', ha dichiarato una adolescente intervistata dalla radio nazionale, mentre veniva soccorsa da infermieri del servizio di emergenza Samur.

Quando nella vita ci sarà un solo sentimento:LA FELICITA'??




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12/03/2004 00:07

Approfondimenti..


Si parla di terrorismo basco, ma non ci sono ancora rivendicazioni
Spagna - Strage di pendolari
Quattro esplosioni in tre stazioni della capitale madrilena hanno provocato 152 morti ed un centinaio di feriti, ma il bilancio è provvisorio. I partiti politici hanno deciso di sospendere la campagna elettorale per le elezioni di domenica • La polizia sta cercando due persone. I racconti della gente A dicembre l'Europol aveva lanciato l'allarme terrorismo a Madrid
Una serie di esplosioni ha sconquassato questa mattina la Spagna, colpendo almeno tre treni pieni di lavoratori pendolari nella capitale, Madrid. Le notizie che appaiono ancora confuse parlano di oltre un centinaio di morti ed altrettanti feriti.
I partiti politici hanno deciso di sospendere la campagna elettorale per le elezioni di domenica.

La situazione è molto grave. Dati del ministero dell'interno parlano di 152 morti in 4 attentati simultanei in tre diverse stazioni ferroviarie di Madrid. Secondo i vigili del fuoco della capitale spagnola, ci sono molti morti nella sola stazione di El Pozo del Tio Raimundo, lungo la linea che collega Madrid a Guadalajara. Le altre colpite sono Atocha e Santa Eugenia.
La situazione intorno alle stazioni dove si sono verificate le esplosioni è caotica. I soccorritori utilizzano i taxi per trasportare i feriti perché non ci sono ambulanze a sufficienza, mentre decine di persone si sono affollate intorno a un ospedale da campo improvvisato in via del Commercio, a poca distanza da Atocha.
Secondo testimoni, le esplosioni hanno colpito convogli di pendolari che provenivano da Guadalajara e Alcalà de Henares.
Sempre secondo le prime informazioni date dai vigili del fuoco, decine di persone - non si sa se vive o morte - sono intrappolate in un convoglio vicino alla stazione di El Pozo del Tio Raimundo; lo stesso dal quale, stando ad alcune fonti sei servizi di soccorso, sono stati già estratti 30 corpi senza vita. I feriti sono almeno una quarantina, solo in una stazione.
Gli artificieri stanno passando al setaccio l’area per verificare l’eventuale presenza di altri ordigni: spesso i separatisti baschi dell’Eta hanno fatto esplodere ordigni a breve distanza di tempo in modo da fare vittime anche tra i soccorritori.

Nella capitale spagnola si respira un ambiente di caos e panico. Le autorità hanno sospeso i treni in tutta la rete di periferia, nonché nella prima linea della metropolitana madrilena.
Il portavoce del governo, Eduardo Zaplana, intervista in diretta dalla televisione ha definito gli attentati «un omicidio di massa, un massacro, un chiaro attentato contro la democrazia», rifiutandosi prima di dare un bilancio ufficiale di vittime e limitandosi a parlare di «decine di morti» e poi specificando che le vittime sarebbero oltre una sessantina (il numero è raddoppiato in meno di mezz'ora, ndr).
Le televisioni trasmettono in diretta le prime immagini di viaggiatori feriti e scossi dei treni pendolari, mentre sulle radio si moltiplicano le testimonianze di passeggeri si trovavano nei luoghi degli attentati, avvenuti a tre giorni dall’elezioni politiche nazionali in Spagna.


(11/03/04)


*********************************************************
Dal giorno della sua fondazione, il 31 agosto del 1959 ad oggi, l'organizzazione separatista basca ETA (Euskadi Ta Askatasuna, Paesi Baschi e Liberta') ha seguito il suo sogno di indipendenza privilegiando la lotta armata ad ogni possibile trattativa politica e insanguinando per quasi mezzo secolo la Spagna. Ecco, di seguito, una breve cronologia delle azioni terroristiche del movimento basco.

La prima azione militare risale al 18 agosto del 1961 (sabotaggio ad una linea ferroviaria) Sei anni dopo, nel giugno del 1968, la polizia spagnola uccide Francisco Saverio ''TXABI'' ETXEBARRIETA, un dirigente dell'Eta

Il 2 agosto dello stesso anno, l'Eta si vendica uccidendo Meliton Manzanas, dirigente della Brigada Social (polizia politica) di Guipuzkoa. Dopo vari attentati negli anni successivi, nel 1973 l'Eta mette a segno la sua azione militare piu' clamorosa: l'assassinio a Madrid dell'ammiraglio Carrero Blanco, capo del governo e successore designato di Franco.

Un potente ordigno collocato sotto la sua autovettura fa saltare la macchina in aria proiettandolo fino al quinto piano di un vicino edificio. Enorme l'emozione in Spagna e nel mondo intero. Nell'aprile del 1978 nasce la coalizione di estrema sinistra Herri Batasuna (Hb), considerata la «vetrina politica» dell'Eta. L'anno successivo il Paese basco, a seguito di un referendum, ottiene lo statuto di Comunità autonoma all'interno dello stato spagnolo, detto ''Statuto di Guernica''.

Il 1980 viene definito l' ''anno cruento'' a causa dell'enorme numero di attentati che provocano, in totale, 118 vittime. (Ventitré anni più tardi, nel 2001, il numero totale delle vittime della campagna militare e terroristica scatenata dall'Eta superera' le 850 unita'.)

Giugno 1987. L'esplosione di una bomba in un supermercato di Barcellona uccide 21 persone; i separatisti presentano le loro scuse per questo''errore''. Fu l'attentato più cruento nella storia dell'Eta prima delle stragi odierne a Madrid. Luglio 1997.

L'Eta rapisce e uccide Miguel Angel Blanco, consigliere municipale del Partito popolare (Pp, centro destra, al potere a Madrid). Numerosi altri attentati si succedono negli anni seguenti in cui peraltro l'Eta proclama in diverse occasioni delle tregue unilaterali. Oggi infine, il giovedi' nero della Spagna, il movimento separatista basco (che non ha peraltro ancora rivendicato le stragi) si rifa' vivo alla vigilia di importanti elezioni politiche firmando quattro sanguinosi attentati nella capitale. I piu' cruenti di tutta la storia spagnola.

UN PENSIERO VA, COME E' GIUSTO CHE SIA, AI 150 E OLTRE MORTI IN QUESTA STRAGE, E AGLI OLTRE 400 FERITI PERCHè POSSANO GUARIRE.. "Quando gli elefanti combattono è sempre l'erba a rimanere schiacciata."


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12/03/2004 00:19

Approfondimenti...
Ma spunta l'ombra di Al Qaida
Rivendica gli attentati di Madrid, di Istanbul alle sinagoghe, di Baghdad alla sede Onu e di Nassiriya contro gli italiani. «Pronto al 90% un attacco agli Usa»

ROMA - L’indice resta puntato sull’Eta, ma col passar delle ore alcuni dubbi emergono sulla matrice basca delle stragi di Madrid. In particolare dopo che in un furgone nella città di Alcalà de Henares, vicino alla capitale, sono stati trovati sette detonatori e alcune audiocassette con versetti del corano in Arabo. In serata, inoltre, il quotidiano in lingua araba Al Quds Al-Arabi, ha affermato che una presunta lettera di Al Qaida rivendica le stragi, definendoli attacchi contro i «crociati» e «Operazione treni della morte». «Siamo riusciti a infiltrarci nel cuore dell’Europa crociata e abbiamo colpito una delle basi dell’alleanza dei crociati», è scritto nella lettera.
Il giornale in lingua araba ha ricevuto lettere analoghe nelle quali la medesima brigata ha rivendicato a nome di al Qaida gli attentati di novembre contro due sinagoghe a Istanbul e l’attacco di agosto contro il quartier generale delle Nazioni Unite a Baghdad. La presunta rivendicazione che riconduce ad Al Qaida le stragi di Madrid contiene minacce all’Italia e si attribuisce anche la responsabilità dell’attacco ai carabinieri a Nassiriya, il 12 novembre scorso. In un passaggio, rivolgendosi al primo ministro spagnolo Jose Maria Aznar, gli autori del testo chiedono: «Aznar, dov’è l’America? Chi vi proteggerà - Gran Bretagna, Giappone, Italia e gli altri - da noi?». «Quando abbiamo attaccato i militari italiani a Nassiriya - prosegue il testo - e abbiamo mandato a te (Aznar, ndr) e agli agenti dell’America un ultimatum a ritirarvi dall’alleanza anti-islamica, non avete capito il messaggio. Adesso lo abbiamo reso chiaro e speriamo che questa volta capirete».
Nella presunta rivendicazione, gli attentati di Madrid vengono indicati come opera di una «squadra della morte» che è riuscita a penetrare «uno dei pilastri dell’alleanza crociata, la Spagna». Le stragi, affermano gli autori, «fanno parte di un regolamento di vecchi conti con la Spagna, la crociata, e l’alleato dell’America nella guerra contro l’Islam». «Noi delle brigate Abu Hafs - afferma un altro passaggio della rivendicazione, lunga cinque pagine - non ci sentiamo rattristati per i cosiddetti civili», un apparente riferimento alle centinaia di morti e feriti di Madrid. «E’ ok per voi uccidere i nostri bambini, le nostre donne, anziani e giovani in Afghanistan, Iraq, Palestina e Kashmir? Ed è vietato per noi uccidere i vostri?».
Si afferma inoltre che un grande attacco contro gli Stati Uniti è «pronto al 90%». «Portiamo ai musulmani nel mondo la buona notizia che l’atteso attacco “Venti della morte nera” contro l’America è ora nella sua fase finale... Pronto al 90% e, a Dio piacendo, vicino», afferma il messaggio. L’attendibilità della rivendicazione è al vaglio degli investigatori, che non si sono per il momento pronunciati.
A livello di governi, però, c’è praticamente un’unitarietà di accenti sui fatti di Madrid. «Non c’è alcun dubbio che sia stata l’Eta» ha affermato in tarda mattinata il ministro degli interni spagnolo Angel Acerbes al quale ha fatto eco, tra gli altri, il segretario di stato americano Colin Powell. «Gli Stati Uniti restano saldamente al fianco della Spagna nella lotta contro il terrorismo in tutte le sue forme e contro la minaccia particolare dell’Eta», ha detto il capo della diplomazia Usa.
Lo stesso ministro Acerbes ha però poi reso noto in serata il ritrovamento dei detonatori ad Alcalà de Henares, la cittadina da dove erano partiti i treni che questa mattina sono stati devastati dalle esplosioni nelle stazioni di Madrid. L’orientamento principale delle indagini resta però l’Eta, ha insistito il ministro, anche perché, ha precisato, le cassette con i versetti in arabo sono simili a quelle «usate abitualmente per l’insegnamento del Corano»: potrebbe anche trattarsi di un tentativo di depistaggio, ha ipotizzato.
Perplessità sembrano emergere invece nelle prime analisi a caldo di alcuni esperti. Paul Heywood, studioso britannico dell’organizzazione separatista basca, vede «elementi insoliti» nel modus operandi dell’Eta. «Non ci sono stati avvertimenti, non ci sono state rivendicazioni», sostiene.
«Gli attentati di Madrid» non corrispondono al modus operandi seguito fin qui dall’Eta, ha poi detto oggi a Roma il direttore di Europol Juergen Storbeck. «Potrebbe essere l’Eta», ha poi puntualizzato Storbeck «ma non c’è alcuna certezza». Fonti dell’intelligence Usa privilegiano da parte loro la pista Eta ma non si sentono di escludere al Qaida. Le fonti hanno posto l’accento sulla simultaneità delle esplosioni a Madrid ricordando come si tratti di una modalità più volte utilizzata in questi anni dalla rete di Osama bin Laden. Ma la possibilità che si tratti di un attacco dell’Eta resta comunque al centro delle prime ipotesi degli analisti dell’antiterrorismo americano.
Le stragi di oggi sembrano peraltro rimandare di più al terrorismo islamico e in particolare a quello ceceno responsabile di recenti gravissimi attentati contro alcuni treni ai confini della repubblica caucasica e contro la metropolitana di Mosca. L’Eta, come l’irlandese Ira, ha raramente centrato nel suo mirino civili innocenti e le vittime civili sono quasi sempre state considerate come una sorta di danno collaterale nel quadro di un attacco condotto contro un obiettivo militare od istituzionale. Come nel 1987 quando un attentato dell’ala militare del movimento separatista basco provocò la morte di 21 civili innocenti in un supermercato di Barcellona. «E’ stato un errore, ci scusiamo con le famiglie delle vittime», fecero sapere i terroristi all’indomani dell’attentato.
Sulla matrice delle stragi, che non sono state rivendicate, le ipotesi sono sostanzialmente due, afferma da parte sua l’ambasciatore Ludovico Incisa di Camerana, intervistato dall’Ansa. «In primo luogo si può pensare all’Eta, ma non si può escludere la pista del terrorismo islamico».
L’ala politica della sinistra basca, Batasuna, ha escluso che l’Eta sia dietro alle stragi di Madrid ma i dubbi emersi in giornata e fatti in parte propri da alcuni studiosi, sono sembrati scemare alla fine di questo maledetto 11 marzo. Altra circostanza, questa, che ha fatto pensare ad al Qaida: le stragi infatti sono avvenute a due anni e mezzo esatti dall’11 settembre del 2001. C’è poi chi fa notare che i fondamentalisti islamici avrebbero inteso colpire la Spagna per il suo impegno in Iraq dove truppe di Madrid sono schierate assieme ai contingenti americano, britannico, italiano, polacco e di altri paesi. Ma, sostengono altri, domenica prossima in Spagna si terranno le elezioni politiche, un appuntamento importantissimo che vede i riflettori della stampa mondiale puntati su Madrid. Un’occasione che l’Eta, o forse una scheggia impazzita dell’Eta, avrebbe deciso di non farsi sfuggire.

(11/03/04)

[Modificato da ~~SerpeWeb~~ 12/03/2004 0.21]



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14/03/2004 12:00

Madrid, la grande capitale della post-movida spagnola, sembra nelle ore succesive alla strage un'altra città: colpita al cuore - proprio come New York in quel tragico 11 settembre - la città ha lasciato cinema e teatri chiusi, così come molti bar e ristoranti, la gente si barrica in casa a guardare la Tv, in un clima di incredulità e dolore.
"Stiamo vendendo solo gli articoli di prima necessità o le cose imprescindibili", ha spiegato Begona, prima di chiudere il supermercato nel quale lavora nel quartiere Chamberì.

11/03 2004 COME 11/09 2001
Nella centralissima Gran Via molti locali hanno chiuso presto e nella vicina Puerta del Sol qualche centinaia di persone ha manifestato in serata la propria solidarietà alle vittime.
La città ha così archiviato una delle giornate più nere della storia della Spagna, giornata iniziata poco prima delle otto, l'ora in cui si sono verificate le dieci esplosioni consecutive che hanno scosso la capitale.
In pochi minuti, il caos si è impadronito di Madrid, mentre la Tv e la radio svegliavano molti dei sei milioni di abitanti della città, dove in alcuni quartieri il traffico è velocemente impazzito. Colpita al cuore, Renfe - le ferrovie del paese - sospendeva il servizio extraurbano, mentre il governo faceva scattare "l'operazione gabbia" per cercare i responsabili degli attentati.
In centro centinaia di ambulanze trasportavano i feriti in ospedale, mentre le autostrade che circondano la città erano completamente intasate.
Verso mezzogiorno la situazione ha iniziato a normalizzarsi e le comunicazioni telefoniche sono state completamente ripristinate, anche se il traffico internazionale continuava in serata a registrare problemi a causa dell'intasamento delle linee.

PSICOLOGI IN AZIONE
Oltre cento psicologi sono al lavoro in diversi ospedali di Madrid per assistere i familiari dei mille e quattrocento feriti degli attentati che ieri hanno colpito la città.
"Ora il dramma sono le famiglie", ha commentato una delle infermiere del 'Gregorio Maranon', fra i principali ospedali della capitale spagnola dove sono ricoverati molti dei feriti.
In una delle grandi sale di attesa della clinica, mentre gli infermieri distribuscono ai familiari calmanti, succhi di frutta e tè, uno dei medici legge i nomi dei feriti che vengono via via dimessi. All'ingresso della sala c'è un cartello con la scritta "la lista viene aggiornata ogni 20 minuti".

GRAVE BIMBA "P"
E' "molto grave" la bambina di sei mesi ricoverata ieri dopo gli attentati: lo hanno reso noto stamani i medici dell'ospedale "Nino Jesus", precisando che del padre della piccola non si sa nulla.
La bambina, che alcuni quotidiani chiamano 'la bimba P', è la più piccola delle vittime delle esplosioni di ieri.
I medici del 'Nino Jesus' hanno precisato che ieri, dopo molte ore di ricerca, le autorita' sono riuscite a trovare la madre, anch'essa ricoverata, ma in un altro ospedale della capitale.
La bambina è stata scovata da una poliziotta a poca distanza dai binari di Atocha, una delle tre stazioni di treni prese di mira dalle esplosioni di ieri.

60 SENZA NOME
Una sessantina di corpi di persone morte negli attentati di ieri a Madrid non sono ancora stati identificati alle 4 del mattino dai medici legali e dalla pollizia scientifica attivi nell'obtorio installaato nel parco della fiera di Madrid.
Lo hanno reso noto fonti di medici sottolineando che si prevede di fornire le identità dei morti nelle ore del mattino di oggi. Sono 198 le persone morte nell'ondata di attentati perpetrati ieri contro treni di pendolari.
Il ministero dell'interno ha dal canto suo pubblicato sul suo sito wweb una lista di 1.175 delle oltre 1.400 persone rimaste ferite negli attentati.
L'associazione degli albergatori di Madrid e due catene alberghiere hanno dal canto loro offerto ospitalita' gratuita ai familiari delle vittime.


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14/03/2004 12:02

Svolta nelle indagini: 5 arresti
MADRID - Prima svolta nelle indagini per gli attentati di giovedì scorso a Madrid, costati la vita a 200 persone. Il ministro degli Interni Angel Acebes - che ancora nel pomeriggio insisteva sulla responsabilità dell'Eta, pur ammettendo la possibilità di un collegamento con altri gruppi terroristici, come per esempio Al Qaeda - ha annunciato ieri sera l'arresto di cinque persone, tre marocchini e due indiani, «in diverse zone di Madrid», in relazione agli attacchi di giovedì, mentre due spagnoli di origine indiana vengono interrogati dalla polizia.

«Sessanta ore dopo quei brutali attacchi, abbiamo effettuato cinque arresti - ha detto Acebes - Nel primo pomeriggio, agenti della polizia hanno arrestato cinque persone, tre cittadini di nazionalità marocchina e due cittadini di origine indiana, mentre due spagnoli di origine indiana vengono ascoltati.

Tutti loro sono stati arrestati per un presunto coinvolgimento nella vendita e nella falsificazione di un cellulare e di una carta prepagata trovata nello zaino al cui interno c'era una bomba che non è esplosa».

Invitando alla «cautela» e alla «prudenza» e sottolineando che «è troppo presto per stabilire legami con gruppi terroristici», il ministro ha affermato che gli arresti «aprono una via molto importante per avanzare» nelle indagini e rappresentano «una buona linea di inchiesta» sulla responsabilità degli attacchi. Il ministro ha anche reso noto che sono in corso perquisizioni in numerosi edifici e case della capitale.

Ai cinque si è risaliti attraverso la scheda telefonica prepagata del cellulare Trium che si trovava all'interno dello zaino-bomba nel quale è stato trovato esplosivo Goma 2 della marca Eco di fabbricazione spagnola e un detonatore di rame, identico ai sette ritrovati la sera di giovedì in un furgoncino ad Alcalà de Henares, nel quale c'era anche una cassetta con registrati alcuni versi del Corano. Il cellulare era stato programmato per esplodere a una certa ora, ma era stato disattivato in tempo dagli artificieri.




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